6 Febbraio 2023Simo around the blog

Gongolo (e non pisolo)

Simona Pisanello
Gongolo (e non pisolo)

Cari amici,
l’anima di Long John il pirata e il mio sentirmi “conquistadora” mi portano a invitarvi a salpare con me, destinazione New York.

Dopo gli eventi di gennaio a Milano, Roma e Firenze, eccoci sbarcare a Manhattan, nove anni dopo l’apertura di Made in Itaca, il nostro porto oltreoceano che mette in connessione vecchio e nuovo mondo. Questa volta siamo arrivati nella preziosa cornice della Club Room del Soho Grand Hotel per il tour internazionale de La Voce di Biondi-Santi.

Le foto che accompagnano questa lettera raccontano l’evento che si è svolto lunedì 27 febbraio, scattate dallo smartphone di Ester Bachis, la nostra senior account in missione per seguire in diretta la serata in tandem con Paola Pavan, la nostra agente segreta a Manhattan. La location, un elegante salotto in perfetto stile Biondi-Santi, ha visto protagonisti Tomas Arana, attore americano voce del racconto di Gianni Farinetti Enigma in luogo divino, e Susan Lin, Master of Wine e pianista, uno dei kindred spirit del progetto.

La stampa americana si è lasciata coccolare da Giampiero Bertolini che con il suo savoir-faire, ha potuto condividere le nuove strepitose annate di Brunello 2017 e Brunello Riserva 2016, annunciando che da questa edizione, La Voce di Biondi-Santi viaggerà in tutto il mondo grazie al raffinato QRCode (a Itaca riusciamo a rendere elegante anche un QRCode) unito alle prestigiose bottiglie. L’evento è stato un trionfo di orgoglio per il nostro lavoro, alimentato grazie al costante dialogo, tra desideri e creatività, con il lavoro intenso di Biondi-Santi. Ritrovare questo sentimento nelle parole e negli occhi di Lene Lundvall Bucelli, Head of Marketing and Communication della cantina, quando racconta il progetto a importatori, distributori e clienti, mi fa sembrare tutto ancora più bello.

In quel moto d’orgoglio e nelle foto di Ester riconosco il senso profondo di Itaca: individuare, coltivare ed esaltare la singolarità dei nostri partner e comunicarla al mondo. Quando poi si tratta di promuovere l’eccellenza italiana all over the world, l’orgoglio è doppio.

Stiamo vivendo una bella esperienza anche a fianco di Rovagnati che accompagniamo nel mercato statunitense con un progetto fondato sul forte senso identitario e italiano del marchio. Insieme a Mara Dominguez, la nostra Project Manager overseas, e al nostro team disseminato tra New Jersey e Brooklyn, stiamo facendo faville con la stampa tradizionale e nella comunicazione digital.

A proposito d’identità, so bene che per accompagnare il nome dei propri clienti oltre i confini nazionali è indispensabile avere le carte in regola nel territorio d’origine. A certificare il nostro pedigree enologico arrivano il Consorzio di Tutela Vini della Valtellina e un’eccellenza di Franciacorta, Barone Pizzini. Il Consorzio ci ha scelto per promuovere il Nebbiolo delle Alpi e Barone Pizzini per raccontare le loro storie sui canali social, come dire: da Manhattan a due zone vocate lombarde è un attimo!

Orgoglio? Commozione? Che ve lo dico a fare. Gongolo (e non pisolo). Gongolate con me! 

Simona