26 Settembre 2022Simo around the blog

Le Relazioni meravigliose

Simona Pisanello
Le Relazioni meravigliose

Cari amici, 
anche quest’anno ce l’ho messa tutta per non far finire l’estate, ma già da qualche week end vedo i ricci delle castagne di Maso Zambo arrossire inesorabilmente…

Eppure, qui sull’isola godiamo di una luce radiosa da piena estate: sarà che qualche giorno fa la sala riunioni si è accesa dell’energia pulita e frizzante di 16 donne (e un uomo, il nostro Stefano!) per il kick-off di un progetto al femminile che vedrà la luce a dicembre. Messi in cambusa vitalità, idee e cuori elettrici, navigheremo per tutto l’inverno, sfrontate e sfacciate, in barba alla crisi energetica.

Mentre le scoprivo a una a una, meravigliose nella loro diversità e accomunate dallo stesso entusiasmo contagioso, mi sono detta che Itaca aveva colpito nel segno: ma come siamo riusciti a incontrare e a far incontrare persone tanto belle?

L’arte di creare relazioni mi regala le soddisfazioni più grandi, mi appartiene come una seconda pelle, ed è un fondamento del manifesto di Itaca. La cura dei rapporti – oltre al lavoro, ai progetti e ai numeri che devono tornare – mi è sempre rimbalzata indietro decuplicata: qui sull’isola diamo 100 ma riceviamo 1000! Richiamando i progetti dal nostro adorato Criceto (il prezioso server, la nostra memoria e lo sguardo sul nostro futuro) mi rendo conto ogni volta che siamo circondati da persone speciali con cui intrecciare storie e intraprendere nuovi percorsi è un piacere sottile e persistente.

Come è accaduto qualche giorno fa nell’incontro con Paolo De Marchi a Isole e Olena che ci ha emozionato con l’armonia che ha creato nel Chianti Classico. E come è accaduto con Diego Cusumano e i sommelier del Mudec capitanati da Sebastien Ferrara che, grazie alla mia ventennale amicizia con chef Enrico Bartolini, sono pronti a partire verso le pendici dell’Etna in visita alla strepitosa cantina di Alta Mora.

Ma è capitato anche che, festeggiando con una cena da Anima il compleanno della mia Valentina, prima solo amica e poi partner di Itaca nei progetti a gran voce, ci sia scappato di organizzare con naturalezza pranzi per la stampa a Milano (siamo pronti, con le nostre cantine di montagna, a celebrare le cinquanta vendemmie del Sirmian di Nals Margreid e a farci sbalordire da una verticale di Aquila Nera di Cesarini Sforza), e già che c’eravamo anche eventi di team building al Relais Sant’Uffizio (parte anch’esso della famiglia allargata di chef Bartolini).

Lo sapevo, vedete? La mia passione mi ha preso la mano: l’importanza delle relazioni, la fiducia che costruiamo con le persone, i piccoli atti di gentilezza che sono il nostro modo di accogliere (avete presente il sorriso di Marina quando vi apre la porta di Itaca e vi offre il caffè?), i clienti che diventano amici e quelli che ti seguono per venticinque anni anche se cambiano azienda. Valori che si alleano con l’altra mia fissa: circondarsi di menti giovani capaci di mescolare il loro ardore entusiasta con la saggezza dell’“altra metà” di Itaca, quella più vecchietta esperta.

Simona